Agriturismo Taver 29 maggio 2023
L’enologo , invitato al Rosso di Sera ad illustrare come relatore cos’è per Lui il Groppello, è Roberto Magri un giovane professionista Trentino che mostra già di ben conoscere il nostro vitigno autoctono.
Ospite presso lo stesso ristorante dell’Agriturismo Taver, di cui cura il nostro relatore cura vigna e cantina, ci ha fatto degustare del Groppello in purezza che ha riscontrato l’ammirazione dei presenti, in primis da parte del Confratello Marcello Berlucchi che ne ha tessuto pubblicamente le lodi.
Di seguito la sua relazione da cui traspare tutto il suo amore per il Groppello:
“Incontri ravvicinati con il Groppello”
Essendo di origine trentina, la prima volta che ho bevuto del Groppello è stata una bottiglia
di Groppello di Revò da poco prezzo e ricordo sinceramente di averlo trovato un vino neutro,
asprognolo e senza molte peculiarità. Questa l’uva autoctona della Val di Non che dovrebbe risalire addirittura al 15esimo secolo, che ad oggi conta solamente 12ha vitati e poche aziende produttrici. Molti di più invece gli ettari vitati sulla Riviera del Garda Classico
bresciano e soprattutto in Valtènesi, e molte le cantine a produrlo in purezza. E solo dopo 5
anni in questa zona viticola (e 5 anni in viticoltura sono davvero pochi) sto iniziando a capire
la profondità e l’;eleganza che quest’;uva è in grado di portare nel bicchiere. Tutto deriva a
mio avviso da un’ attentissima cura in campagna, tant’;è che per molti produttori è spesso il
vino più complicato da produrre, per vari fattori: a partire dal portainnesto utilizzato che non
deve essere troppo vigoroso, una potatura secca abbastanza corta (nemmeno troppo
perché la pianta deve sfogare), una minuziosa potatura verde così da lasciare solo i
germogli che frutteranno questo o l’;anno successivo (altrimenti i germogli in più andranno a
creare zone di umidità che il grappolo del Groppello teme maledettamente), una leggera
sfogliatura post allegagione, la non cimatura della pianta così da sfruttare al meglio l’;indole
acrotonica della vite e lasciarla regolare per conto suo, un’ulteriore e attenta selezione dei grappoli pre vendemmia e una regolare campionatura degli acini durante la maturazione, al fine di individuare il momento ideale per la raccolta. Quante volte bisogna, dunque, passare singolarmente su ogni vite per ottenere, un Groppello potenzialmente soddisfacente? Circa 9 sono le operazioni che annualmente svolgo per provare a ottenere questo risultato, che salgono a molte di più per tutti i vari controlli fenologici durante la fase di crescita e maturazione della pianta.
E solo dopo aver portato tutte queste accortezze con me su un’ ;uva a cui non ero
affezionato, ecco che con i risultati della vendemmia 2022 devo ammettere che un posto nel
cuore questa varietà lo ha decisamente preso. La sua eleganza olfattiva, accompagnata allo
stesso tempo da un’;inaspettata fragranza e vivacità, lo rendono un vino corposo ma allo
stesso tempo beverino, di facili sentori a primo acchito e di grandissima profondità per chi in
grado di cogliere certe sfumature.