Era l’autunno del 1970, esattamente il 27 ottobre. Dieci amici – in una riunione quasi segreta – “giurarono” una sera fedeltà al vino Groppello in una cantina di Padenghe. A cinquant’anni e più da quell’evento, l’immagine torna sbiadita nella nebbia del tempo, ma viva nella emozione. Il fatto avvenne nella vecchia casa di Padenghe sul Garda appartenente ai fratelli Bosatta, dentro una cantina con due grandi colonne ed il soffitto a volta, tra botti di vino e luce di candele, nasceva così la Confraternita del Groppello. Dieci amici, cultori di vini raffinati e amanti della buona tavola, furono i primi Soci fondatori del sodalizio, novità per il territorio del Garda, ma con illustri precedenti in Francia e in Italia dalle medesime finalità: l’amore per il vino e la difesa della sua integrità, da raccontare e promuovere.
Tutte le iniziative e le attività della Confraternita del Groppello sono ispirate alla missione principale dello statuto, ossia la “qualificazione e divulgazione del vino Groppello D.O.C. vinificato in Valtènesi e di tutti i prodotti della terra della zona”, a questo scopo l’evento annuale più specificamente dedicato è il Palio del Groppello. Col Palio si individua il vino che accompagnerà la Confraternita nel corso dell’anno successivo. L’ organizzazione del Palio inizia con l’emanazione di un bando che invita tutti i produttori a partecipare inviando un campione del loro vino. La prima selezione viene svolta da una commissione composta fino a dieci enologi e un sommelier. Si tratta dei migliori professionisti e conoscitori del Groppello. Durante una cena, molto partecipata da Confratelli e amici, i migliori tre vini finalisti usciti dalla prima selezione, vengono degustati, come da tradizione, in abbinamento allo spiedo tradizionale bresciano. I Confratelli alla fine della serata decidono con voto segreto, a maggioranza, il vincitore del Palio. È opportuno sottolineare che la leale ed entusiastica competizione dei tanti produttori di Groppello, dimostrata durante gli oltre 50 anni di edizioni del Palio, ha contribuito ad innalzare il livello qualitativo del Groppello, non solo per la soddisfazione dei confratelli ma anche a beneficio di tutti gli affezionati consumatori.
Dal 1970, 50 anni di passione
per la Valtènesi e il Groppello D.O.C.
La Valtènesi è una zona della provincia di Brescia compresa tra il Lago di Garda e le sue Colline Moreniche. In esse sono compresi sia i comuni rivieraschi (Padenghe sul Garda, Moniga del Garda, Manerba del Garda e San Felice del Benaco) sia i comuni collinari (Puegnago del Garda, Polpenazze del Garda e Soiano del Lago).
Il territorio, dalla storica vocazione vitivinicola, risale a formazioni geologiche molto diverse e gode di un microclima particolarmente mite, regolato dalle acque del lago e da una buona ventilazione. Nella varietà di uve coltivate in questo territorio, il Groppello è il vitigno più rappresentativo; è una varietà a bacca rossa considerata una rarità enologica in quanto coltivata solo in Valtènesi sulle pendici delle splendide colline del Lago di Garda.
Oggi la Valtènesi è uno dei più bei giardini vitati e olivetati d’Italia, con i suoi boschetti di querce ricchi di funghi e tartufi neri, con quel grande lago spesso increspato che, con le scogliere e gli isolotti di Manerba e quell’orizzonte dove raramente appare una lingua di terra, sembra il mare.
Il Groppello, vitigno gardesano
Il Groppello deve il suo nome alla forma compatta del suo grappolo, simile ad una pigna, ad un “groppo”. È il vitigno autoctono tipico della sponda bresciana del Lago di Garda e si trova in Valtènesi. In Val di Non, provincia di Trento, è presente una piccolissima produzione di uva denominata groppello, ma che dalla analisi sia del DNA sia delle caratteristiche organolettiche, è totalmente differente rispetto al nostro vitigno. Pertanto al modo unicamente la Valtenesi, grazie al clima di cui gode e alle caratteristiche morfologiche del suo terreno, formatosi milioni di anni fa a seguito delle glaciazioni che hanno dato vita anche al Lago di Garda, può vantare la presenza del vitigno Groppello che qui solo ha trovato l’ambiente ideale per svilupparsi e mantenersi. Si distinguono due qualità di groppello: uno è chiamato Groppello di Mocasina e l’altro è chiamato Groppello Gentile o Groppellone. Il primo dà un grappolo più piccolo e maggiormante delicato. Il vitigno è comunque facile da riconoscersi per la forma dell’apice e il grappolo alato, che è di medie dimensioni, di forma cilindrica. Il suo acino ha una buccia molto sottile, di colore blu violetto. Il Groppellone si distingue per una produzione più costante ed abbondante. Il grappolo è serrato più grosso, sempre conico.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE DEL VINO GROPPELLO IN PUREZZA
Vitigno : Groppello minimo 85%, restanti vitigni ,in libera scelta produttore , San Giovese, Barbera, Marzemino
Colore: rosso rubino, acceso ma non intenso
Naso: profumi molto fini e eleganti, dominano la fruttuosità e lo speziato
Gusto: spicca l’eleganza, l’ equilibrio, la sapidità, l’acidità gradevolissima.
Alcol: mediamente 12,50 g/l, talvolta una parte delle uve viene fatta appassire sui graticci aumentandolo.
Acidità totale media 5/5,50 g/l
Vino a denominazione di origine controllata già dal 1977, fra i primi ad ottenerla, il Groppello è tra i vini rossi bresciani quello che maggiormente identifica il territorio, ben giustamente apprezzato dal consumatore è divenuto simbolo dell’enologia Gardesana e Tenesina, oltre ad essere emblema storico della nostra Confraternita del Groppello. Insomma, lo consideriamo il nostro vitigno per eccellenza, l’uva che ci identifica da generazioni. Altre sue vinificazioni: le caratteristiche del Groppello ne fanno un componente della meravigliosa famiglia dei Pinot Nero, per questa ragione, oltre che in rosso, viene vinificato rosè e spumantizzato, con entrambi i metodi charmat e classico. In tutte queste metodologie di vinificazione i risultati confermano le qualità organolettiche di un’uva di ottimo sapore, nobile, dalla buccia delicata, che richiede passione da chi la cura e che sapientemente seguita dà risultati di eccellenza. Le doti di eleganza, equilibrio, di sapidità, le sfumature di gusto speziato, fanno del Groppello un vino eccellente da solo ma che può anche essere compagno ideale nell’unione ad altre tipologie di uve del territorio dove tradizionalmente forma vini molto apprezzati. In questi matrimoni, soprattutto nella tipologia Chiaretto, il Groppello domina esaltando l’unione con gli altri vitigni. In Valtenesi ha preso casa anche il vitigno Rebo (ottenuto dall’agronomo trentino Rebo Rigotti nel 1948 da incrocio merlot/teroldego), anche questo i produttori uniscono al groppello per ottenere un vino di maggiore eleganza.